Io son l’umile ancella – 11 Parte

Lia Origoni, Concerto a Cogne 1964

Lia Origoni, Concerto a Cogne 1964

Lia Origoni, dà l’addio alle scene liriche nel 1964 con i “Concerti classici”: l’Università di Grenoble, Alessandria, e Cogne saranno le ultime tappe dei suoi incontri con il pubblico, che continuerà ad ascoltarla in radio fino al 1966. Conclusa l’esperienza artistica, sceglie di vivere per alcuni anni a Roma in una delle vie più belle del centro: Via del Babuino, alle spalle di via Margutta, a pochi passi da Trinità di Monti e da Piazza del Popolo, vero tempio della cultura artistica romana negli anni ’60.
Schiva e riservata per stile e per carattere, Lia rifuggirà sempre la mondanità e le apparizioni nei luoghi della dolce vita; il lavoro ancora una volta la impegnerà in modo assoluto, ma non nel campo musicale, svilupperà invece una sua passione per le nuove tecnologie e per l’innovazione che la porterà, prima in Italia, a divulgare il metodo Sandwich di Giorgio Shenker per l’apprendimento della lingua Inglese. A Roma infatti ne dirigerà la scuola, ma soprattutto capirà con largo anticipo rispetto ai tempi, (siamo alla fine degli anni ’60) la necessità di formare le nuove generazioni di studenti e di lavoratori alla lingua inglese.
Svilupperà quindi una serie di contatti che la porteranno ad organizzare i primi corsi di lingua inglese presso importanti aziende come le acciaierie di Terni o la Chevron: Alla metà degli anni ‘80 deciderà di tornare in Sardegna dove si ritirerà a La Maddalena con la sua famiglia. Il suo amore per l’innovazione e per le tecnologie le consentirà di essere sempre attenta ai cambiamenti della società, dei costumi e dei mezzi di comunicazione; la sua piccola casa diventerà infatti uno studio di registrazione, dove con paziente e meticolosa cura riverserà le sue registrazioni in cd di ultima generazione, imparando ad usare il computer e i suoi derivati, con una perizia degna di un giovane.
Tutto questo nella più totale riservatezza e discrezione… aveva ben ragione un severo critico che negli anni 40 la descrisse come una figura eterea che prendeva vita nel momento in cui le luci la illuminavano, e che, appena le stesse si spegnevano, avresti potuto incontrare, magari al tuo fianco in strada, ma non riconoscere, per la riservatezza e i modi composti e pacati: come si dice dell’Eleganza che c’è, proprio quando non si fa notare. La tv pubblica, la Rai radiotelevisione italiana, è stata con lei avara di riconoscimenti e di spettacoli, nonostante sia stata tra le prime interpreti di quella sperimentale del 1939 e nonostante vari testi sulla storia della tv e della radio ne riportassero le qualità. Stessa sorte fino a poco tempo fa le aveva riservato anche la sua città natale che, inconsapevole del suo passato, non aveva pensato a valorizzarne l’opera fino a quest’anno.
Il 2007 può essere considerato davvero l’anno in cui la Sardegna, l’ltalia e anche l’Europa stanno colmando questo silenzio con celebrazioni e riconoscimenti: il 19 agosto La Patella d’argento, occasione grazie alla quale è stata pubblicata a puntate la sua vita su Il Vento e grazie alla quale molti maddalenini hanno finalmente scoperto il valore della loro concittadina.
Il 29 novembre sarà la volta dell’Europa ad Alghero all’interno del progetto Equal Donn@ promosso dalla Comunità Europea in collaborazione con la Fidapa, la Regione Sardegna, il Comune di Alghero dove al Teatro Civico alle ore 21 verrà presentata Lia Origoni come esempio per le nuove generazioni di Donna impegnata nell’Arte in tempi per altro difficili per la realizzazione di professionalità femminili, fino ad arrivare al 19 Dicembre a Roma in Campidoglio dove le verrà dedicata una serata d’onore nella sala della Protomoteca. Chi ha la fortuna di incontrarla e di conoscerla stenterebbe a riconoscere in Lei la star del Winter-Garten, non c’è in Lia alcuna traccia di presunzione o di adorazione di uno splendido passato alla maniera della protagonista di Viale del Tramonto, la sua bellezza, tra le altre cose risiede proprio in questa sua inconsapevolezza di essere stata e di essere ancora, così protagonista del suo tempo. Ha attraversato un secolo, due guerre, varie rivoluzioni e altrettanti Paesi, ha conosciuto grandi personalità del mondo artistico, intellettuale e ha portato la sua Arte nel mondo con la grazia e l’eleganza di “un’umile ancella “ tutto questo condensato in una sola parola, può farci dire : ecco una Donna…